È
uno stato indipendente dal 1991 della penisola balcanica nell’Europa
sud-orientale. L’attuale territorio macedone formava in precedenza
la parte meridionale estrema della Jugoslavia.
È
una terra piena di contraddizioni, al nord, nella capitale (Skopje)
sembra di stare in un paese occidentale, con la frenesia e gli
impegni quotidiani, dove internet, giornali e tv sono all’ordine
del giorno e dove basta aspettare la sera per avere tra le mani il
quotidiano del tuo paese di origine; nella parte sud del paese
invece, si trovano i paesini sperduti dove per arrivarci serve una
gip ( e solo nei giorni in cui non c’è la neve), dove la
gente parla in dialetto macedone e ti offre i prodotti tipici della
zona.
È
una terra dove convivono diverse etnie, in prevalenza macedoni, con
una minoranza turca, albanese e rom, dove ognuno parla la propria
lingua e dove i progetti di cooperazione possono intervenire facendo
comprendere ai cittadini di possedere un valore immenso da sfruttare:
l’interculturalità. È stato questo l’obiettivo di
un progetto di cooperazione realizzato dal Ciss, una ong palermitana,
che si è concluso circa 3 anni fa e che ha visto come
beneficiari gli alunni e gli insegnanti di diverse scuole macedoni
dislocate in tutto il territorio.
La
popolazione macedone, pur avendo vissuto in una situazione di
conflittualità bellica, ha cominciato a riflettere sulla
diversità non come limite ma come risorsa da sfruttare.
E’
una terra dove il turismo non è sfruttato, dove (anche in
questo caso con l’intervento del Ciss) si sta realizzando un
intervento di valorizzazione archeologica e turistica del sito romano
di Stobi, perché anche in questo caso la popolazione non è
in grado di riconoscere alla zona il reale potenziale che ha.
E’
una terra dove un’unica strada collega il nord con il sud e la puoi
percorrere in 2 ore , dove dopo pochi minuti puoi vivere le
sensazioni di contrasto più forte, dalla percezione di un
reale miglioramento realizzato alla percezione che c’è
ancora tanto da fare……..
Sara
Turrigrossa